L’app Immuni usa il GPS?

Nel mio piccolo oggi cercherò di spiegare meglio la questione GPS e privacy dell’app Immuni.

Partiamo con la fatidica domanda. L’app Immuni utilizza il GPS?

La risposta è:

NO!

Come tutti sappiamo, anche in virtù di quanto sta accadendo da un mese a questa parte, i contagi da Corona Virus in Italia sono in aumento. Ad oggi non è pronto alcun vaccino, e così sarà fino ad almeno alla primavera 2021.

Attualmente ci sono tre modi principali per rallentare i contagi:

  1. l’uso corretto della mascherina e del gel igienizzante;
  2. il distanziamento sociale (minimo 1mt);
  3. l’app Immuni.

Se i primi due sono adottati da quasi tutti (anche grazie all’obbligatorietà specie se si entra all’interno di locali), il terzo invece – su base volontaria – stenta ancora a prendere piede, anzi molti non ne vogliono proprio sapere, soprattutto perché temono per la propria privacy.

C’è da dire e sottolineare questo, Immuni ha come principio base di funzionamento, la tutela completa della privacy!

Immuni, infatti, è stata concepita e realizzata con la direttiva madre della salvaguardia della Privacy. Il problema che sta alla base della paura sta nella mal interpretazione del termine “tracciamento”, in quanto alcuni pensano ancora che si intenda il tracciamento dell’individuo, niente di più sbagliato! Immuni non traccia l’individuo, il suo unico compito è tracciare i contagi e avvisarci nel caso fossimo entrati in contatto con una persona positiva.

Un altro aspetto che continua sempre a destare preoccupazione (sempre infondata, aggiungo) è la richiesta – quando si avvia l’app – di avere attivo il GPS (o geolocalizzazione). Questo è l’aspetto più spinoso.

La richiesta del sistema operativo per l’abilitazione del GPS per il Bluetooth

Cercherò di spiegarlo in maniera semplice senza entrare nel dettaglio del funzionamento anche perché non sarei la persona giusta per farlo. L’abilitazione del GPS viene richiesta è vero, ma non è l’app Immuni che lo richiede, bensì la stessa funzionalità Bluetooth, infatti  questa richiesta avviene anche per collegare braccialetti Smart e agli assistenti digitali come i Google Nest.

Il Bluetooth unito al GPS è in grado di rilevare altri dispositivi – sempre Bluetooth – nelle vicinanze e ovviamente questo non richiede un tracciamento a livello di coordinate.

Un’altra prova a favore di questo è facilmente verificabile entrando nelle info dell’app, come potete vedere dall’immagine qui sotto, Immuni non solo non richiede l’uso del GPS, ma non richiede proprio alcuna autorizzazione.

La prova che immuni tutela la privacy, nessun autorizzazione richiesta

Spero che quest’articolo vi sia stato utile. Per ultimo, per chi ancora non l’ha fatto, invito a scaricare l’app sul proprio dispositivo, tramite i propri app store.

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